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Kukučín, Martin.

Pseudonimo di Matei Bencur. Scrittore slovacco. L'opera di K. riflette in gran parte l'ambiente e la vita di Jasenovà e dei paeselli situati tra Ruzomberok e Dolny Kubin. Le novelle di genere, e i bozzetti che egli venne pubblicando nella rivista "Slovenské pohl'ady" narrano con freddo realismo le quotidiane vicende del piccolo mondo del villaggio. Tra essi: La vacca pezzata (1885), Ombra e luce (1887), Anni di gioventù (1889), Quando il vecchio di Chochol'ov morirà (1890), I coscritti (1891), Acqua cheta (1892), Dies irae (1893). Scrisse inoltre il romanzo La casa sul declivio (1904), in cui egli riprodusse la vita dei contadini in Dalmazia. Dal 1908 al 1922 si trasferì nell'America meridionale, assieme agli emigranti croati: e più tardi rievocò le circostanze e i fatti di quelle colonie jugoslave in America in La madre chiama (Jasenovà 1860 - Lipik 1928).